DOLCI TRADIZIONI
Al Bar Venere lo spumone con più di cinquant'anni di tradizione VIDEO
Ancora oggi il gelato tipico della festa patronale fasanese viene realizzato secondo la ricetta dell'antica Pasticceria Abbracciante

Fasano - Era il 29 giugno 1968, festività dei Santi Pietro e Paolo, quando venne inaugurato in via Piave a Fasano il Bar Venere. Un'idea imprenditoriale dei fratelli Francesco e Angela Cofano in una zona della città in quei tempi in forte espansione urbanistica.
Nei primi anni di attività il bar fu gestito da Vito D'Amico, marito di Angela e molto conosciuta in città per la maestria con la quale preparava i dolci per i matrimoni che solitamente si festeggiavano al Teatro Sociale.
Dopo qualche anno si aggiunse alla società anche un altro fratello, Carlo Cofano, che lasciando l'attività di piastrellista intraprese questa nuova avventura lavorativa, aiutata anche dalla sorella Maria.
Gli affari andavano bene e i fasanesi rispondevano con piacere alle proposte artigianali del bar: gelati, dolci e caffè. A giocare a favore c'erano la cordialità dei proprietari e i servizi offerti come ad esempio il telefono a gettoni (tra i pochi in città) e il gioco del flipper davanti al quale giovani e meno giovani si intrattenevano durante le giornate.
Uno dei meriti del successo del Bar Venere è stato sicuramente la preparazione dello spumone, dolce tipico della festa patronale fasanese, prodotto ancora oggi seguendo con osservanza la ricetta dell'antica Pasticceria Abbracciante. Preparato rigorosamente in tre giorni: prima la preparazione della miscela che si lasciava a macerare per tutta una notte, poi la mantecatura e la creazione del gelato che davano vita allo spumone, nei suoi appositi stampi, che poteva infine essere tagliato soltanto dopo aver trascorso una notte e un giorno.
Vito D'Amico divenne un riferimento in un quartiere che nel frattempo si sviluppava sempre di più trasformandosi da periferia a centro cittadino: nacquero la scuola elementare Giovanni XXIII, la scuola media Giovanni Pascoli e il tensostatico. Via Piave si trasformò nel viale alberato che oggi conosciamo con numerose case e negozi.
Ad affiancare l'infaticabile Vito arrivarono i figli Luigi (detto Gino) e Giovanna. Si lavorava molto e il bar diventò occasione di ritrovo anche per tornei di carte per giovani pensionati, mantenendo però sempre la peculiarità dei dolci e dei gelati artigianali. Questi ultimi rigorosamente conservati negli storici pozzetti del bancone del bar.
Nel 1993 il bar passa in gestione a Gino che con sacrificio, e con tutto il sostegno della sua famiglia, lo porta avanti fino alla decisione di rinnovarlo completamente nel 2010. Con il restyling il bar cambia completamente volto, diventando di nuovo al passo coi tempi e guardando ai nuovi giovani. Ed è proprio in questa fase che avviene il terzo passaggio generazionale in cinquant'anni di attività, con l'ingresso in squadra di Vito D'Amico, figlio di Gino e nipote di quel Vito che contribuì a dare vita al bar Venere sostenendo la famiglia Cofano, nelle persone della moglie Angela e dei cognati Francesco e Carlo.
Un instancabile lavoro di squadra, ma soprattutto di famiglia e collaboratori, che ancora oggi portana avanti tradizione, pasticceria artigianale e gentilezza.
di Oronzo Rubino
13/06/2019 alle 05:03:26
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